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mercoledì, aprile 13, 2005

Sul penultimo Papa

Mi sembra di essere appena uscito da una "bolla di realtà", una settimana di bombardamento mediatico, un vero 'De Labore Solis', luce paralizzante che fuoriesce sparata direttamente da un tubo catodico.

Resisto per default dall'inoltrare il sospetto SMS per non buttare via soldi inutilmente ed arricchire una compagnia telefonica che ne ha fin troppi, ed altrettanti ne butta via accumulando debito - che poi finiamo di pagare noi.

Non resisto nell'essere portato a credere che "parlare di pace" equivalga a "portare la pace". Tra il dire e il fare...

Non sta proprio in piedi. Sulla sanguinosa e malatamente preventiva e prefabbricata guerra in Iraq (senza contare le altre, in questi 27 lunghi anni), si dovevano spendere fiumi di parole e non inutili e sporadici interventi. Andavano ribaltate le testate dei giornali, articoli infuocati, prese di posizione nette e decise e insulti a non finire.

Nessuno ha più occhi per vedere, ma solo per tirare a campare il più possibile.

Ipocrisia. Tanta.

E' tutto e solo una questione di politica e di interessi. Chi non rispetta le 'relazioni internazionali' viene eliminato, e non è di morte naturale, anche se a volte può apparire come tale.

Di certo siamo di fronte a tempi marcati col fuoco.
Un'immensa Ara sacrificale. L'Ara dei fatti non colti.
Ci stanno vendendo - chi non è attento diventa cibo per ignoti.

domenica, aprile 03, 2005

Papa e Pace

Mi è appena arrivato un SMS in cui si legge :

"Questo sms parte da Roma, qst notte lasciate la luce accesa nei balconi come segno d'amore per il nostro PAPA morto. Manda questo sms a + persone non fermarlo"

La luce del mio balcone rimane spesso accesa comunque, forse perché di morti ne abbiamo a bizzeffe in questo frangente di una sofferta era, basta dare uno sguardo ad Oriente. E purtroppo là in pochi hanno ancora il privilegio di lasciare il mondo, spirando quando davvero si è fatta l'ora.

Penso che una cosa ben più importante e significativa si possa fare puntualizzando il fatto che questo nostro Papa ci ha mandato chiari e diplomatici messaggi, sulla sua volontà di intendere la pace, sempre, soprattutto per mezzo della memoria di quello che milioni di individui hanno sofferto durante il più recente conflitto mondiale. E la memoria storica si sta cancellando inesorabilmente proprio sotto i nostri occhi annoiati.

In un mondo dove non si fa alcuno sforzo per prevenire una guerra, ma al contrario la si scatena preventivamente in nome di una "democrazia", termine che da tempo, e non solo dopo la guerra in Iraq, non ha più alcun significato, visto che dipende solo ed esclusivamente dalla bocca che lo pronuncia, e lo USA solo a fini personali, nella più totale e universale alienazione e distruzione della realtà, dell'oggettività, del buon senso e di quei fondamenti - invisibili a molti - che distinguono l'Uomo dalla Macchina, chi ha occhi per vedere ed orecchie per sentire da chi semplicemente riceve passivamente e reagisce automaticamente, perché tra l'organo ricevente e quello motorio non c'è nient'altro che un vuoto di non-essere.

Poi mi vado a leggere qualcosa...

venerdì, marzo 18, 2005

Incontro B+C, ovverosia C+B = 0-

Arriva il giorno in cui, preso alla sprovvista da intense chiaccherate sull'importanza di tirar su una "fortuna", e sempre più incline a pensare che per me era veramente troppo da gestire, notai la presenza di una sottile connessione tra i progetti di C. e le mire di B.; e così organizzai l'incontro.

Passiamo sotto casa di C., e lui sale in macchina.

Ma, puzza come un barbone! Me ne accorgo solo ora, nello spazio ristretto della vettura sportiva di B. Il mio amico mi farà notare la stessa cosa il giorno dopo, dopo il reportage. Poverino - penso - una sì vulcanica persona ridotta in quello stato, bisogna proprio fare qualcosa, per lui.

Si parla di business per tutta la serata. Anzi, loro parlano di business per tutta la serata. Ascolto, poi li lascio interloquire per il resto della nottata. Mi era venuto un gran sonno all'improvviso, chissà come mai(?), e poi il mattino seguente io lavoravo, loro invece potevano scegliere.

mercoledì, marzo 09, 2005

Nicotina problema del secolo

Oggi voglio parlare un po' del fumare, e del ruolo della nicotina.

La presente campagna antifumo, su scala mondiale, è quantomai singolare, anche se già accoppiata con un nefasto antecedente. La più grande campagna anti-fumo venne fatta da Hitler: sotto il regime nazista il fumatore era visto come persona non grata al volere del potere.

Ma non è curioso?

La nicotina è praticamente la copia carbone di un neurotrasmettitore di massima importanza, l'Acetilcolina. Gli nAChR sono chiamati recettori nicotinici, e agiscono nel cervello e nel corpo come interruttori molecolari, che connettono circuiti cellulari nervosi coinvolti in funzioni essenziali, dalla vista alla memoria, dal controllo del battito cardiaco al movimento dei muscoli in generale.

La nicotina è stata più volte citata in molte ricerche di neurochimica, come possibile cura contro il morbo di Alzheimer e di Parkinson.

Mi viene un sospetto. Come la domanda che sorge spontanea quando si associa forzatamente il fumare alla mera sigaretta, e il tabacco a una miscela di agenti chimici nocivi alla salute, e addizionati a dovere. Ma allora mi chiedo: è tabacco quello che si trova all'interno della comune sigaretta, o è semplicemente un blando surrogato di quest'ultimo?

Quanto incide l'effetto placebo in tutte queste statistiche?

Il "vero" tabacco contiene anch'esso questa miscela letale di additivi? La stessa aria che respiriamo oggi in città e vicino a qualsiasi complesso industriale, è o non è altrettanto nociva per noi tutti, e come facciamo realmente a sapere quali siano le reali cause scatenanti del temibile "cancro al polmone", quando in giro c'è gente che ha fumato dai 15 ai 91 anni, e ci ha lasciato con polmoni funzionanti e una gola ancora elastica?

C'è tanta confusione. Come nella testa di chi continua a dar retta alle salvifiche pubblicità gettate in pasto al grande pubblico, persona da accudire e da curare. Quanto ci vogliono bene, così all'improvviso.

Comunque, fuma solo se ti senti di fumare, potresti non esserci tagliato affatto; dove il non esserci tagliato affatto ha un duplice significato.

lunedì, marzo 07, 2005

Continua l'avventura

Inizia la sessione di fondamenti pratici di informatica.

C. arriva alla base con il suo assistente, o presunto tale, carico di scatoloni con PC, schede madri, video, monitors e tutto quanto serve per dare il via ad una nuova stagione di assemblaggi.
C'è anche il mio nuovo HD da 80Gb, dice che è una nuova versione a 8500 rpm; non mi risulta che niente del genere sia mai stato messo sul mercato, a parte i veloci SCSI, che però di solito vanno a 10000 giri...forse non sono stato attento alle ultime novità, replico che è un vero spasso.

Gli assemblaggi procedono un po' a rilento. A volte vengono riciclati dei pezzi vecchi, così da far uscire qualche PC in più. Ho qualche problema, soprattutto con le viti da usare, ce ne sono di 3 tipi diversi e a volte si rischia di incastrare un componente al case, vitanaturaldurante!

Volano caffè e sigarette ad un ritmo un po' troppo serrato, l'intossicazione aiuta solamente a tenere alto il ritmo di ogni sessione di assemblaggio. Maneggiando vecchi banchi di memoria senza le dovute precauzioni può essere pericoloso, si rischiano degli stalli apparentemente irrisolvibili le cui cause si perdono nel groviglio di ferramenta delle prime fasi del lavoro. Terribile la perdita di tempo generata.

Tra un intervallo e un altro, e tra un'installazione software e la successiva, ci si scambiano suggerimenti e pettegolezzi di ogni genere, dai cavi al bios, da chi abita dove a chi fa quanto. C. parla orgoglioso del suo passato da tuttofare, pieno di "se avessi" per giustificare il suo attuale stato di squattrinato. "Ai bei tempi mi ero abituato ad uscire di casa con almeno 500mila in tasca in contanti..." e via dicendo, gli affari vanno e vengono, si sa, e una buona occasione è sempre dietro l'angolo.

C. sembra tenerci molto alla sua immagine, penso che sia normale, visto che se una persona ha fatto tanto nella vita, per poi ad un tratto ritrovarsi a lavorare solo per "riparare", un minimo di orgoglio ci può star bene insomma, soprattutto verso una persona con cui si parla e lavora bene insieme e conosciuta solo da pochi giorni.

Le sue dimostrazioni consistevano nel rispolverare vecchie foto, nonché documenti attestanti attestati, vendite, compravendite e chi più ne ha più ne metta, dove la sua stessa figura, le sue doti di affarista e imprenditore di se stesso risaltavano in tutto il loro splendore.

Appariva sempre più chiaro, come C. teneva a sottolineare, che il meglio di sé, l'apice della sua espressione di finanza creativa, era avvenuta sempre al di fuori dei confini nazionali. Detto questo il tipo cominciò a piacermi sempre di più.

Da lì a poco cominciò a propormi i primi affari.

domenica, febbraio 27, 2005

Il Codice Da Vinci

Il libro di Dan Brown ha creato sostanzialmente due cose:

- Ha fatto passare un brivido sulla schiena a molti, soprattutto in Vaticano e all'Opus Dei, che vengono criticati duramente, compresi quelli che si sono schierati subito in loro difesa, come Mr. Introvigne.

- Ha contribuito ad aggiungere dati erronei e confusi, ammucchiandoli sopra scheletri e vacche sacre ammuffite, tutta roba vecchia e sepolta sotto un paio di millenni, e mai riportata alla luce - o più probabilmente, volutamente mai -.

Interessante questo articolo, con belle immagini, sul Codice Da Vinci (in Inglese).

Vedere il link: Da Vinci Code

[Estratto dal libro: The Secret Hystory of the World]


Posted by Hello - La Giustizia (XVI secolo)

venerdì, febbraio 25, 2005

Commenti eletti e fondamentali 2

Ogni volta che faccio un giro sul web per vedere cosa succede in giro per il mondo, rimango sempre più a bocca aperta, constatando che il "fondamentalismo" è in effetti una piaga dilagante.

In Oriente il fondamentalismo costringe uomini e donne ad usi e costumi che non fanno altro che sopprimere i valori - fondamentali - dell'individualità.

In Occidente il fondamentalismo sta riaffiorando di nuovo, dopo che sembrava essere stato sepolto con la fine del Medioevo - e oltre. Negli USA il fenomeno sembra alquanto preoccupante; nel Nuovo Mondo non ci fu il "Medioevo", ma forse questa follia da inquisizione è una dinamica che deve in qualche modo tornare a galla di tanto in tanto, sembra quasi essere un fenomeno temporale ciclico, da cui non ci si riesce a liberare.

La storia si ripete = il tempo è ciclico = viviamo in una sorta di prigione temporale, forse?

...simpatico link.

Insomma, Shlonkom Bakazay è il blog di "un iracheno-americano che si vergogna", e il suo reportage, dal Porter Memorial, parla da solo, è pieno di immagini.

giovedì, febbraio 24, 2005

Pensiero #123


Escher - "I tre Mondi"Posted by Hello

Per vedere meglio provare a considerare-dire-fare, portando tutto a debita cottura, i seguenti ingredienti:

Tre mondi

Due parole

Una scelta

Commenti eletti e fondamentali

Mi è piaciuto il commento di Tommaso Merlo postato su censurati.it, dove la cosa più interessante non è tanto la critica a Buttiglione in sé per sé, quanto la puntualizzazione del fatto che chi è andato in guerra contro un fondamentalismo, è fondamentalista lui stesso:

"La vicenda Buttiglione, cattolico e legato alla chiesa, suggerisce però un interpretazione più ampia. Buttiglione, ingiustamente o meno, è stato considerato uno dei seguaci dell’onda bigotta ed estremista di cui Bush è il più illustre rappresentante. Quella politica che, sono parole di Bush, ha lanciato la guerra del bene contro il male, in una sorta di crociata d’altri tempi. E che vorrebbe fronteggiare il fondamentalismo islamico, con una neo integralismo cristiano."

Il libro di Eric Laurent, spiega bene i dettagli della questione. E non è soltanto e solo Bush il problema, tutta la Casa Bianca è assediata da cristiani fondamentalisti.

E poi c'è anche un inaspettato riferimento alla matriciana, che mi ha guidato via web all'articolo stesso:

"In Italia, si tratta dei soliti copioni alla matriciana, coloro che incapaci di produrre idee nostrane, coerenti con la propria identità, cercano di scimmiottare le follie dei neoconservatori americani. Un progetto politico deprimente. E questo, sia per il sempiterno complesso di inferiorità verso l’America, che li costringe a scopiazzare idee altrui in maniera casereccia e quindi patetica perché artificiale. Sia perché, in questo caso, i copioni alla matriciana cercano di seguire idee fallimentari e pericolose. Idee che oltre il pasticcio iracheno, stanno portando Bush al fallimento. Bush, sta rischiando di perdere le elezioni nel bel mezzo di una guerra."

Aimè, Bush ha vinto ancora, anche se nel 2004 tutto era stato già scritto e pilotato. Qualcuno ha votato ma di "Elezioni" neanche l'ombra.

C'è un certo "Santino in America" che ci racconta qualcosa in proposito, un tipo un po' strano che immortala eroi sovietici, ma che dipinge bene la situazione negli States.

E poi una lista di atroci perplessità a proposito delle elezioni USA 2004.

sabato, febbraio 19, 2005

Parentesi pt . 5a

Quando B. ricevette quelle intimidazioni, il mondo intorno a lui sembra essersi riempito di occhi invisibili che sbirciavano l'etere in ogni direzione, in ogni momento. Anche le telefonate sembravano diverse, c'era uno strano eco di fondo, che spesso creava un inquietante fruscìo.

Un giorno addirittura mi disse che mentre stava parlandomi al telefono, sentì una voce metallica che blaterargli all'orecchio frasi poco rassicuranti. Io dall'altra parte ero in grado di sentire solo quello strano rumore.

Di sicuro qui in Italia la pratica dell'intercettazione telefonica è cosa assai diffusa, come ci illumina l'articolo di oggi.

"E' stato registrato - dice la Tim, telefonia mobile - un continuo incremento di attivazioni di intercettazioni telefoniche", e quindi è stato raggiunto "il limite delle cinquemila linee intercettabili, limite massimo attualmente disponibile".

"Il numero delle intercettazioni - è in Italia enormemente superiore a quello degli altri paesi europei"

Hey! Siamo i primi in Europa!

Anzi, siamo enormemente in prima posizione...

Chissà in quegli anni quanti potevano essere i telefoni sotto sorveglianza, e chissà se l'allaccio veniva sempre praticato sotto l'egida di una sana caccia al crimine. Spero sempre che quello di B. fosse solo un caso isolato, o una paranoia, o...cos'altro?

Presente pt. 3a

Concludo questo piccolo esercizio di consapevolezza esterna, sottolineando quanto l'amato-odiato www sia indispensabile per raccogliere quanta più realtà oggettiva possibile, e farne buon uso, magari. L'importante è perlomeno - sapere come gira il mondo.

Sentir suonare più di una campana prima di dire l'ultima è sempre stato un ottimo esercizio di consapevolezza. Su internet si ha la possibilità di leggere, seppur non completamente, tutti i giornali del mondo. A volte è richiesta la conoscenza di più lingue, e molto spesso basta saper leggere un po' d'inglese, visto che sempre più testate online vengono tradotte in questa lingua.

E fa piacere che a volte qualcuno si ricordi che esiste anche l'italiano!

Leggete ad esempio il sito di Al Jazira versione italiana. Uno spasso.
Non so quanto abbia a che fare con Al Jazeera.

Beppe Grillo dice che Al Jazeera è sponsorizzata da due grandi multinazionali americane, e che il satellite da cui trasmette è lo stesso che viene usato anche dalla CNN. In effetti è un network che ha base in Qatar, che è una sorta di base americana, come l'Italia del resto.

Val bene uno sguardo, comunque.

Presente pt. 2a

Detto fatto. Ho parlato un po’ dell’Iran e Bush proprio oggi rincara la dose con un enigmatico, forse non più di tanto, “Mai dire mai”.

Si capisce meglio andando sul sito della CNN:

"Listen, first of all, you never want a president to say 'never.' But military action is certainly not -- it's never the president's first choice. Diplomacy is always the president's first -- at least my first choice."

"Ascoltate, prima di tutto, non vorrete mai far dire and un presidente 'mai'. Ma un’azione militare non è sicuramente – non è mai la prima scelta del presidente. La diplomazia è sempre la prerogativa prima del presidente – almeno è la mia prima scelta”.

Meno chiaro di così si muore. Appunto. Ma stiamo a vedere.

venerdì, febbraio 18, 2005

Presente

Mentre scrivo di memorie passate non posso non gettare uno sguardo anche al presente, alle recenti notizie sui giornali, e alla disperata landa Medio Orientale.

La guerra in Iraq, come confermato dagli Stati Uniti stessi, è partita basandosi su informazioni fasulle.

Ma il fatto terribile è che, adesso che la matriciana fumante è bella che servita, quelli al governo continuano a girare il coltello nella piaga, e sembra proprio che l’arma gli sia “sfuggita di mano”, colpendo anche altri paesi ai fianchi dell’Iraq: Siria e Iran.Fanno fare a Condi Rice il giro d’Europa per raccogliere consensi e collaborare insieme, per riuscire nell’intento di radicare una democrazia che è costata la morte di 100.000 civili.

Si impegnano continuamente, e danno fiducia ad un ex boiardo planetario del calibro di John Negroponte, come descrive l’articolo di Dave Lindorff “La sanguinosa carriera di John Negroponte”.

Intanto in Libano viene ucciso Hariri, e la folla inneggia contro la Siria, già nel mirino americano; gli USA replicano che non è detto che la Siria sia implicata nell’attentato (poco ma sicuro…), ma intanto fanno notare che la Siria sta giocando sporco, appoggiando la resistenza irachena.

E poi: “L'Iran non è nella nostra agenda. Per ora” – dice Condoleezza– e il giorno dopo replica aggiungendo “Teheran e Pyongyang sanno bene che non possono avere arsenali di quel tipo, spero che arrivino presto a conclusioni ragionevoli”. Il ché, ricordando che già tre o quattro mesi fa i neocons avevano iniziato a parlare dell’Iran come un potenziale pericolo e tenendo a mente la lunga sequela di ‘botta e risposta’ tra USA e Iraq, mesi prima dell’inizio della guerra, non mi fa prospettare niente di buono.

Morte. Falso dialogo. E poi via! Giù le bombe. Preventivamente.

Se mai la ragione prevarrà dopo questi anni di crisi, la faccenda della “guerra preventiva” risuonerà nella testa degli increduli lettori di libri di storia, come l’ennesima macchia nera che grava sulle coscienze dell’umanità intera, laddove la guerra in Iraq, analizzata finalmente con la dovuta dose di oggettività e distacco ideologico, unico momento di barlume intellettuale per gli stolti capaci di vedere soltanto girando indietro lo sguardo, si aggiungerà alla lunga sequela di crimini all’umanità sponsorizzati dall’umanità stessa.

Seguono tutti il pifferaio magico.

lunedì, febbraio 14, 2005

Dal tabaccaio in procinto di fallire, ancora…

Insomma, il PC arriva a destinazione, ci mette un po’ per caricare il S.O., ma una volta comparso il desktop fila tutto liscio, a parte il fine sessione, che richiede uno spegnimento manuale, dovuto al “motore” che gira più del dovuto.

Passano le settimane, poi mi rifaccio vivo dal tipo, perché mi serve qualche altro pezzo a buon mercato (davvero?).

Voglio un HD nuovo! Passare a Linux, installare più sistemi operativi in uno, e costringere in qualche modo questo amico alla mano, a darmi qualche lezione di assemblaggio hardware. Volevo in soldoni fare un po’ di esperienza, che diamine, muovermi un po’, ed avere la possibilità di fare un corso pratico senza sborsare soldi era veramente quella che per me più si avvicinava ad un’occasione d’oro. Coi fiocchi…

Il baffuto individuo annuisce e mi scruta con fare indefinibile, tutte le volte che sollevo questa mia urgenza. Dice che mi chiamerà al prossimo assemblaggio, ma per il momento non si fa altro che scambiare due parole, bere caffè su caffè, e fumare a ripetizione davanti al monitor, o ai monitors…e fortuna che qualcuno ha scoperto la nicotina, altrimenti il mio cervello sarebbe già bello che modellato da quella miriade di onde elettromagnetiche, che, da perfette indisciplinate, entrano sempre senza bussare.

E poi non parliamo di cellulari. Almeno per il momento, perché ne parleremo molto più in là, statene certi.

Stavo dicendo… bè, di caffè ce n’era in abbondanza, almeno nei primi tempi, visto che il tipo teneva un macchinetta del caffè espresso costantemente accesa nel suo salottino puzzolente, e di sigarette non ne mancavano, almeno, ripeto, in questo primo periodo di riscaldamento, visto che il negozietto di cui ho parlato qualche puntata fa, era in realtà un minuscolo sali e tabacchi, attività avviata da si tanto tempo, anche se con i giorni contati: bastava un minimo di comune senso pratico per cogliere che un’imminente catastrofe era vicina.

Era infatti il più sfornito dei tabacchi della zona (se le fumava tutte lui?), e un mondo senza tabacco che brucia è come una macchina col serbatoio pieno in sosta perenne.

Per la cronaca, scrivendo, passo dal presente al passato senza ritegno, e persevero.

mercoledì, febbraio 09, 2005

Parentesi pt. 4a

A ripensarci bene, il fatto così come mi era stato riportato risale a più di 8 anni fa, la frase che B. sentì dirsi in quella inusuale occasione, non suonava proprio: "falla finita o saremo costretti ad eliminarti".

Per prima cosa, il losco automobilista parlava in inglese. Inoltre il verbo usato per descrivere l'imminente presa di provvedimenti da parte dei famigerati "uomini in nero", nel caso che B. avesse continuato con testardaggine nella sua impresa, non era semplicimente la parola inglese che sta per "eliminare", quanto un più deciso ed efficace "erase", o "cancellare".

Faccio questa precisazione perché ho ritrovato di recente un articolo in cui viene descritta una situazione molto simile, facendoci apparentemente svalicare il confine dell'umana comprensione, entrando in un mondo assai nascosto.

Il passo interessante, scritto in una rivista specializzata da Richard Dolan, nel 2001, lo riporto qua sotto, assieme ad una veloce traduzione a seguire:

"He asked for my logs ...then he asked us both to sign a non-disclosure agreement saying this was classified information – we were not to release this to anybody, and that was it." – SAC Launch Controller.

"One older officer discussed with me what possibly could happen if there was a revelation. He was talking about being erased and I said, ‘Man, what do you mean erased?’ And he said, ‘Yes, you will be erased–disappear.’ ... Those threats have been made and carried out." – Army Brigadier General.

"And he told me, ‘If we just took you out in the jungle, they would never find you out there....if you tell anybody, you will just come up missing....We will do you and your whole goddamn family.’" – Marine.

Traduzione:

"Domandò dei miei appunti ...poi chiese ad entrambi di firmare un patto di non-divulgazione dicendo che si trattava di informazioni classificate - non dovevamo rilasciarlo a nessuno, e questo era quanto". - SAC Launch Controller.

"Un impiegato anziano discusse con me cosa sarebbe potuto accadere se una qualsiasi rivelazione fosse trapelata. Parlava di essere cancellato (erased) ed io dissi, 'Senti un po', ma cosa intendi per cancellato?' E lui replicò, 'Si, sarai cancellato-fatto scomparire'. - Brigadiere Generale dell'Esercito

"E mi disse, "se ti trasciniamo fuori in mezzo alla giungla, nessuno ti ritroverà mai più...se lo dici a qualcuno, ci sarà semplicemente una nuova persona scomparsa in più da cercare...lo faremo a te e a tutta la tua dannata famiglia". - Un Marines

martedì, febbraio 08, 2005

Pensiero negativo e colorato #007
matriciana Posted by Hello

sabato, febbraio 05, 2005

La fine del Mondo?

E' una sensazione difficile da descrive, quanto facile è il modo di trovarne conferma nel mondo che ci circonda. Intendo dire che quando certe stranezze accadono, un forte senso di disperazione sembra avvolgermi in una stretta mortale, e se si cerca di distrarsi leggendo il giornale magari, ci si accorge che l'occhio si posa, come per un istinto turbato, su tutte quelle notizie che non augurano niente di buono, che sono sempre state lì, ogni giorno da un po' di tempo a questa parte succedono cose che fino a pochi anni prima sarebbero state considerate "fuori dal mondo", cioè tutta quella serie di notizie shock sul corrente stato del Mondo, che di solito non si notano perché troppo occupati a leggere di politica e di cultura...

Sembra in soldoni che stia arrivando la fine del Mondo.

Voglio dire, hai un amico che conosci da sempre che è stato appena avvicinato da misteriose forze di un potere occulto, gente senza scrupoli che ti "persuade" a fare quello che dicono loro...ti senti sorvegliato anche tu in qualche modo!!!

La mente lavora a mille in casi come questi, e non è solo paura quello di cui voglio parlare, ma è anche avere in un certo modo gli occhi puntati su quello che realmente succede nel mondo, che stranamente si svela nei momenti più impensati, era stranamente una visione più oggettiva della realtà quello che stavo sperimentando.

Sembrava proprio la fine del Mondo, come l'avevo sempre conosciuto.

martedì, gennaio 25, 2005

Parentesi pt. 3a - l'Orlo...

B. arriva "all'orlo della situazione".

Più che un orlo era un muro, ma anche un pozzo completamente inaspettato sul suo cammino, un pozzo di cui non si vedeva il fondo.

B. ricevette una strana mail. Minacce.

Strano. Ne parlò con un suo amico che vedeva quotidianamente, il quale si mostrava interessato ai suoi studi, senza però capirne a fondo il linguaggio. Il tutto infatti sembrava uscito da un film di fantascienza, o roba del genere, ma andiamo avanti...

B se ne stava andando a dare un esame, e a qualche metro dall'entrata della Facoltà, una macchina nera gli si affiancò.

B. pensò di fermarsi credendo che il guidatore della bella macchina, dopo aver esitato un po' in quell'incrocio trafficato, se la sarebbe sbrigata velocemente nel girare e ripartire.

Con sua sorpresa il finestrino del guidatore si abbassò, e il tipo, straniero, invece di chiedere informazioni su dove e come raggiungere una qualsivoglia destinazione, disse a grandi linee: "falla finita o saremo costretti ad eliminarti".

Che pasticcio! Da come erano vestiti sembravano proprio dei Men in Black, ma non i simpaticoni visti al cinema nell'omonima serie.

Parentesi pt. 2a

Il quaderno degli appunti cresceva in spessore al passare del tempo e della penna sul foglio.

B. era quantomai preso dal suo cercare e ricercare, e l'impegno nell'applicazione portava con sé meraviglie inaspettate, idee trascritte che una volta rilette sembrava incredibile che fossero state concepite e scritte da lui stesso.

Diceva di essere sull'orlo di qualcosa di veramente interessante, e che gli si stava aprendo dinnanzi uno spiraglio che lo avrebbe portato a fondere assieme molte teorie, per trovarne una nuova che le avrebbe superate tutte.

In effetti la cosa che più si avvicinava a descrivere questo suo 'presentimento', era che effettivamente un punto di svolta era vicino.

domenica, gennaio 23, 2005

Parentesi

B. ha degli studi umanistici alle spalle che non lo hanno proprio soddisfatto, e così, al momento della grande scelta, ha optato per un ramo scientifico, i numeri saranno la sua prossima grande passione.

Studiare matematica teorica è dura, ma è quasi un divertimento per una mente affilata come quella di B., che ha la possibilità di cercare il punto dove numeri e letteratura si intersecano fino a fondersi, appagandolo di nuove risposte a domande rimaste in sospeso durante i suoi studi da adolescente.

B. è affascinato dagli scritti di Einstein, e da una miriade di altri divulgatori di scienza, e non c'è frase che possa descrivere la sua gioia nel constatare che, oltre a pagine di formule, queste menti celebri contribuivano e contribuiscono a produrre saggi letterari di enorme spessore.

Passando da teoremi a trattati, ad un certo punto B. si scontra con il mistero dei misteri, grande quanto quello della vita stessa, ma forse un po' più abbordabile in termini di complessità: quello del 'tempo'.

Gli studi proseguono e ai testi universitari consigliati vi si aggiungono scaffali di libri di approfondimento. B. scava a fondo percorrendo percorsi trasversali, tenendo sempre fermo il dito sul tema principale della sua personale ricerca. Oltre alle abbondanti letture, il grosso del lavoro viene sbrogliato su i quaderni di appunti, grazie ad un impegno costante e a doti intuitive fuori dal comune. Insieme, conoscenza e creatività fanno scintille.

Ed ecco come ad esempio riusciva anche a trovare delle falle tra le citazioni di uno dei suoi maggiori ispiratori. La frase di Einstein: "L'immaginazione è più importante della conoscenza" gli stava stretta.

Probabilmente il paragone del celebre scienziato tra 'immaginazione' e 'conoscenza' , non implica il fatto che l'immaginazione non ha bisogno della conoscenza. Forse, visti e conosciuti i suoi contributi alla scienza, E. con questa frase voleva dirci che la conoscenza è sterile se non c'è immaginazione, forse meglio intesa come atto creativo.

Probabilmente, la stessa frase ribaltata avrebbe avuto più senso, la conoscenza sarebbe stata confermata come cosa più importante, nulla togliendo all'importanza dell'immaginazione, visto che il "più importante che" non pregiudica l'importanza del secondo termine di paragone, e confermando la conoscenza come motore primo dell'Universo, indipendentemente dall'immaginazione. Ma sembra esserci ancora una certa confusione nella terminologia usata...

Intendeva forse E. entrare nei panni di Dio, il quale avendo già la conoscenza tutta aveva e ha un necessario bisogno di "immaginazione" per imprimere movimento al 'tutto'?

Oppure immaginazione e conoscenza devono andare necessariamente di pari passo. Immaginazione e conoscenza insieme sono la definizione stessa di creatività, anche se tutto dipende da chi e come queste vengano poi utilizzate.

...difficile dire se B. aveva visto giusto o se le sue considerazioni fossero solo il riflesso della troppa importanza che egli dava ai suoi pensieri.

E' importante cogliere la differenza tra immaginazione e creatività, e la conoscenza poi, è un termine sempre a rischio per noi, bisognerebbe saper distinguere il vero dal falso in assoluto, almeno limitatamente alla nostra percezione della realtà oggettiva, il che implica un osservatore tremendamente attento alla realtà che lo circonda. Non è cosa semplice; il ritenerlo possibile richiede un'immensa forza di volontà.

giovedì, gennaio 20, 2005

Contatto!

Insomma mi serve almeno un PII o un Celeron che girino a 4ooMHz. E' una configurazione un po' datata ma con un po' di pazienza ci gira di tutto. In risposta ricevo continue conferme ed alla fine contatto il tipo per andare a ritirare il computer; la mia Ex scalpita ed io non vedo l'ora di poter assistere C. in qualche assemblaggio, il ché mi tornerebbe assai utile, visto che molte cose che so in teoria non le ho mai messe in pratica per mancanza di...pezzi.

Vado all'appuntamento, il ritrovo è a cassa di C., ha un piccolo negozio in zona centro, che è anche l'entrata per accedere all'abitazione.

Ci sono quelli che sembrano dei suoi conoscenti in negozio, e mentre C. sta finendo di montare un paio di PC, io gli vado incontro e mi presento. Il "mio" PC è bello che pronto, una manciata di secondi per trovare un cavo per l'alimentazione ed ecco che si accende.

La schermata iniziale visualizza un 374MHz.

"Ma...?"

C. "Si lo so, non avevo altro al momento, va bene lo stesso no?"

"...ma facciamo di sì, tanto più o meno..."

C. "E' un 300 o 350MHz overclockkato, adesso non mi ricordo bene..." - "Guarda ci ho messo Windows XP, gira bene con 256Mb di RAM, ha due dischi rigidi, il secondo è uno SCSI, è solo da un giga, ma è molto veloce...guarda che grafica fluida, la scheda video è nuova!"

C. continua col pilota automatico, è così entusiasta del suo assemblaggio che continua a smanettare di fronte al monitor come se parlasse con uno che completamente digiuno di fondamenti di informatica, e non ha mai visto un PC girare prima d'ora...lo lascio fare per un po', poi spingo per concludere perché devo proprio tornare a casa.

Al momento di pagare il prezzo è un po' salito dal preventivo ottenuto per telefono, ma ho fretta, c'è gente che aspetta ed inoltre ho cambiato lavoro da un paio di mesi e ho il conto pieno di soldi per la 'buona uscita'. Non mi peserà affatto sborsare qualche Euro in più per un'amica che è sempre squattrinata, ma con assoluto bisogno di un PC per trovare lavoro, al più presto.

martedì, gennaio 18, 2005

Primi passi

Dimentico la Matriciana, anche se somiglia di più ad una Amatriciana, e mi sparo il più classico dei piatti, maccheroni al sugo fatto con cipolle, aglio, olio d'oliva, pomodoro ovviamente, e una nevicata di parmigiano. Per secondo un'insalata con sale, aceto e olio in successione, ed infine una bistecca di manzo, necessaria considerato il mio gruppo sanguigno, alla faccia di un anno e più di dieta macrobiotica, servita per altro a rimettermi in sesto fisicamente e a farmi meglio valutare quali cibi il mio organismo tolleri meglio.

Ho un po' da fare nel primo pomeriggio, prima di riattaccare al lavoro, e anche in tarda serata, come sempre, per la solita surfata nel virtuale specchio del mondo, il www.

Fuori la temperatura si alza di giorno in giorno, l'estate si avvicina, ma io posrto ancora una giacca pesante perché mi piace girare con più tasche possibili addosso; tra chiavi, portafoglio, tabacco, accendino, agenda, una penna, fazzoletti, foglietti vari e almeno un posto sempre libero per ogni necessità, un giornale, un libretto, un CD...dovrei andare in giro con una borsetta o meglio con un marsupio, ma sono sempre d'impiccio.

D'estate è una vera tragedia!

Ho dimenticato il cellulare. Squilla.

D. ha un amico di suo padre che monta e vende PC, la mia Ex ne sta cercando uno usato ed economico e quindi l'informazione cade proprio a fagiolo. D. mi fa da tramite, io spiego i dettagli della macchina a lei, e lei telefona a C. per vedere se la cosa è fattibile. Mi ci vorrà un mesetto per averla pronta, ma si può fare.


lunedì, gennaio 17, 2005

In cucina...

Ingredienti:

gr. 400 di bucatini gr. 150 di guanciale di maiale gr. 100 di polpa di pomodoro gr. 50 di pecorino romano ½ bicchiere d'olio d'oliva peperoncino sale pepe

...se ne sta quieta dentro un libro la mia ricetta, sullo scaffale vicino al frigorifero, ricordo di un pranzo fugace al ristorante, sbalordito dall'ottima cottura della pasta e dal sapore esplosivo, acceso da una mattinata faticosa e da un lavoro troppo insipido.

A dire il vero quelli che trovai sul mio piatto non erano proprio bucatini bucatini, quelli de Roma per intenderci, ma nient'altro che un surrogato industriale di quelli tradizionali, anche se di ottima fattura.

E poi non mi trovavo neanche a Roma, e quindi molto probabilmente la ricetta che mi dimenticai di chiedere al cuoco poteva pressappoco assomigliare a questa qui:

Ingredienti:

400g. di spaghetti, 1 cipolla, olio, 120g. di guanciale o pancetta di maiale, 1 spicchio d'aglio, 1 kg. di pomodori sbucciati (oppure una scatola di pelati di 500g.), zenzero rosso, 100g. di pecorino grattugiato.

...quella per gli spaghetti e non per i bucatini, e forse fu proprio lo zenzero rosso a stimolare il mio palato come mai alcun primo aveva fatto prima di allora, insieme ad un guanciale di prima qualità, che rendeva il tutto così saporito. E questo per sottolineare che c'è sempre una prima volta per tutti, il problema semmai è quello di non farsela sfuggire.

E sì, se ne sta lì la mia ricetta, "mia" perché ora è solo una memoria di un felice passato, per me e per il mio stomaco, che non digeriamo più niente del maiale.