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lunedì, febbraio 14, 2005

Dal tabaccaio in procinto di fallire, ancora…

Insomma, il PC arriva a destinazione, ci mette un po’ per caricare il S.O., ma una volta comparso il desktop fila tutto liscio, a parte il fine sessione, che richiede uno spegnimento manuale, dovuto al “motore” che gira più del dovuto.

Passano le settimane, poi mi rifaccio vivo dal tipo, perché mi serve qualche altro pezzo a buon mercato (davvero?).

Voglio un HD nuovo! Passare a Linux, installare più sistemi operativi in uno, e costringere in qualche modo questo amico alla mano, a darmi qualche lezione di assemblaggio hardware. Volevo in soldoni fare un po’ di esperienza, che diamine, muovermi un po’, ed avere la possibilità di fare un corso pratico senza sborsare soldi era veramente quella che per me più si avvicinava ad un’occasione d’oro. Coi fiocchi…

Il baffuto individuo annuisce e mi scruta con fare indefinibile, tutte le volte che sollevo questa mia urgenza. Dice che mi chiamerà al prossimo assemblaggio, ma per il momento non si fa altro che scambiare due parole, bere caffè su caffè, e fumare a ripetizione davanti al monitor, o ai monitors…e fortuna che qualcuno ha scoperto la nicotina, altrimenti il mio cervello sarebbe già bello che modellato da quella miriade di onde elettromagnetiche, che, da perfette indisciplinate, entrano sempre senza bussare.

E poi non parliamo di cellulari. Almeno per il momento, perché ne parleremo molto più in là, statene certi.

Stavo dicendo… bè, di caffè ce n’era in abbondanza, almeno nei primi tempi, visto che il tipo teneva un macchinetta del caffè espresso costantemente accesa nel suo salottino puzzolente, e di sigarette non ne mancavano, almeno, ripeto, in questo primo periodo di riscaldamento, visto che il negozietto di cui ho parlato qualche puntata fa, era in realtà un minuscolo sali e tabacchi, attività avviata da si tanto tempo, anche se con i giorni contati: bastava un minimo di comune senso pratico per cogliere che un’imminente catastrofe era vicina.

Era infatti il più sfornito dei tabacchi della zona (se le fumava tutte lui?), e un mondo senza tabacco che brucia è come una macchina col serbatoio pieno in sosta perenne.

Per la cronaca, scrivendo, passo dal presente al passato senza ritegno, e persevero.

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