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venerdì, febbraio 18, 2005

Presente

Mentre scrivo di memorie passate non posso non gettare uno sguardo anche al presente, alle recenti notizie sui giornali, e alla disperata landa Medio Orientale.

La guerra in Iraq, come confermato dagli Stati Uniti stessi, è partita basandosi su informazioni fasulle.

Ma il fatto terribile è che, adesso che la matriciana fumante è bella che servita, quelli al governo continuano a girare il coltello nella piaga, e sembra proprio che l’arma gli sia “sfuggita di mano”, colpendo anche altri paesi ai fianchi dell’Iraq: Siria e Iran.Fanno fare a Condi Rice il giro d’Europa per raccogliere consensi e collaborare insieme, per riuscire nell’intento di radicare una democrazia che è costata la morte di 100.000 civili.

Si impegnano continuamente, e danno fiducia ad un ex boiardo planetario del calibro di John Negroponte, come descrive l’articolo di Dave Lindorff “La sanguinosa carriera di John Negroponte”.

Intanto in Libano viene ucciso Hariri, e la folla inneggia contro la Siria, già nel mirino americano; gli USA replicano che non è detto che la Siria sia implicata nell’attentato (poco ma sicuro…), ma intanto fanno notare che la Siria sta giocando sporco, appoggiando la resistenza irachena.

E poi: “L'Iran non è nella nostra agenda. Per ora” – dice Condoleezza– e il giorno dopo replica aggiungendo “Teheran e Pyongyang sanno bene che non possono avere arsenali di quel tipo, spero che arrivino presto a conclusioni ragionevoli”. Il ché, ricordando che già tre o quattro mesi fa i neocons avevano iniziato a parlare dell’Iran come un potenziale pericolo e tenendo a mente la lunga sequela di ‘botta e risposta’ tra USA e Iraq, mesi prima dell’inizio della guerra, non mi fa prospettare niente di buono.

Morte. Falso dialogo. E poi via! Giù le bombe. Preventivamente.

Se mai la ragione prevarrà dopo questi anni di crisi, la faccenda della “guerra preventiva” risuonerà nella testa degli increduli lettori di libri di storia, come l’ennesima macchia nera che grava sulle coscienze dell’umanità intera, laddove la guerra in Iraq, analizzata finalmente con la dovuta dose di oggettività e distacco ideologico, unico momento di barlume intellettuale per gli stolti capaci di vedere soltanto girando indietro lo sguardo, si aggiungerà alla lunga sequela di crimini all’umanità sponsorizzati dall’umanità stessa.

Seguono tutti il pifferaio magico.

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